Dal progetto di Cesare Lombroso

Manicomio di St. Anne, Parigi

“Questo Manicomio gode fama d’uno dei più bei Manicomi della Francia. È assai distante dal centro di Parigi, risiede in un luogo detto la Glacière. Il Manicomio di S.te Anne è costruito col sistema dei padiglioni separati e distanti assai l’uno dall’altro, ma riuniti insieme per mezzo di passaggi coperti. Veduto esteriormente risulta formato di tre corpi di fabbrica centrali, situati sulla stessa linea l’uno dietro l’altro a distanza di parecchi metri, e di dieci laterali, cinque per lato, parimente paralleli, che costituiscono i padiglioni e servono di abitazione alle due sezioni uomini e donne. Fra un padiglione e l’altro si trova una piazza abbastanza grande, che serve di piacevole dimore pei malati durante certe ore del giorno. I padiglioni sono tutti a due piani compreso il terreno. Tutte le fabbriche poi di cui consta il Manicomio, sono circondate all’intorno da muro, che dista circa mezzo chilometro dalle fabbriche medesime. I quartieri o padiglioni sono distribuiti come segue: il primo ed il secondo pei tranquilli; il terzo pei semi-agitati, il quarto per gli agitati, il quinto pei paralitici e pei sucidi. Passando per i diversi quartieri, ebbi luogo di osservare come anche in questo Asilo regnava l’ordine più perfetto, la disciplina fra i malati e che anche l’igiene dei locali non difettava. È certamente un Asilo ben condotto e specialmente nelle sezioni dei tranquilli, sfugge l’idea di alienati e di Manicomio. Qui però non si riscontra quel lusso di locali e di mobiliare che abbiamo veduto in alcuni Asili della Svizzera, ma invece solamente la pulizia e la semplicità.”

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Colonia di Fitz-James, Clermont

“La colonia di Fitz-James così chiamata dal villaggio vicino è situata a due chilometri da Clermont distanza sufficiente per nascondere la vista al malato, ma non abbastanza grande perché essi dimentichino, che una mancanza può ricondurveli. L’aspetto dei luoghi è quello di un grande istituto agricolo, e non desta alcuna idea particolare. L’ingresso annuncia una bella casa di campagna. La prima osservazione, che si presenta allo spirito quando uno ha penetrato nell’interno, è l’assenza di una qualsiasi restrizione; sia che uno traversi i cortili, sia che visiti gli appartamenti, i dormitori, i fabbricati del podere, si ha sempre la campagna dinanzi. Non si rinvengono affatto porte custodite, finestre di precauzione, serrature a secreto, celle di forza, quartieri ermeticamente chiusi. Vi ha pertanto una sorveglianza, ma questa viene esercitata da persone intelligenti, che non hanno alcuna divisa da carceriere, e da coloni tranquilli, che ricevono una ricompensa allorché hanno impedito una evasione, o un suicidio. Trecentosei alienati convalescenti curabili, ed incurabili, abitano la colonia. Il lavoro si divide fra 170 uomini, e 185 donne, sessanta dei primi si dedicano alla cultura, il resto attende a tutti i servigi del grande istituto agricolo. Le donne sono esclusivamente occupate alla lavanderia. Non è necessario di enumerare i vantaggi di questa colonia per far comprendere la sua influenza sopra i malati. Non solamente essa crea loro delle occupazioni variate, ma è ancora per loro una scuola di agricoltura pratica.”

Per approfondire:

Stabilimento di Goulston-Square, Londra

“L’Inghilterra, benché tanto avvanzata nel cammino della civiltà, non cominciò che col 1842 ad avere il suo primo stabilimento balneario che è quello di Liverpool, fondato appunto in quell’anno stesso. D’allora in poi molte città commerciali e industriali imitarono quell’esempio. Ecco infatti l’incremento che in Londra sola ha preso questa pratica salutare dal 1848 al 1852. A Londra nello stabilimento balneario che chiamano modello, posto a Goulston-Square, le camere da bagno sono disposte in linee, e ognuna separata dall’altra da un muro alto due metri; in ogni cameretta si trova la vasca da bagno, una sedia, ed uno specchio. La vasca è in ghisa; è larga, e profonda 60 centimetri. Ogni bagnante può disporre di 180 a 227 litri di acqua pura, sia calda, sia fredda per una volta sola. Se il bagno è di prima classe accordano due salviette; se di seconda una sola. Come già notammo, si amministrano bagni freddi, e bagni caldi. Chiamansi freddi quelli che hanno la temperatura ordinaria delle acque di fiume, o di riviera, e che varia dai 10° ai 12°, ai 15° del centigrado. Chiamansi caldi quelli, la cui temperatura dai 25° ai 30°, si estende fino ai 40°, 45° del centigrado, passando dal caldo al caldissimo, più o meno sentito in ragione di individualità e di stagione.”

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